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La medicina estetica ha i suoi rischi: i danni da filler

Le “punturine” ringiovanenti, vengono ormai preferite, da tantissimi anni, a interventi chirurgici invasivi, ma esse, non sono esenti da rischi come spesso ci si accorge guardandosi intorno a guardando alcuni esempi in tv.

Sono oltre 150 i tipi diversi di fillers riempitivi, venduti adesso in Europa, non tutti di ottima qualità e non sono pochi quelli che entrano in commercio e poi scompaiono dopo pochi mesi.


I filler sono dispositivi medici che sono iniettati a livello del sottocute per il trattamento di rughe superficiali e profonde, per aumentare o rimodellare il volume del sottocute e per correggere cicatrici o inestetismi cutanei congeniti o acquisiti.


Questi si possono dividere in 2 tipologie: 

  • filler permanenti che non si riassorbono e il cui utilizzo è proibito in Italia dal 1992;
  • filler riassorbibili a base di acido ialuronico: e come abbiamo accennato esistono oltre 150 tipi di filler ognuno dei quali ha indicazioni e proprietà per specifiche aree del volto.


L’impianto di filler è una procedura che richiede particolare preparazione da parte del medico che la effettua in quanto, pur essendo un trattamento semplice e rapido, può causare delle complicanze.

I primi filler utilizzati sono stati i filler permanenti non assorbibili dall’organismo; all’epoca, si pensava non procurassero danni, ma col passare del tempo, ci si è accorti che causano complicanze molto gravi anche a distanza di tanti anni dall’iniezione.


Le complicanze da filler del volto sono un problema estetico e funzionale, in quanto possono portare a vere e proprie deformità del viso a cui si associano infiammazioni ricorrenti, formazione di cordoni duri e dolenti, macchie, alterata sensibilità della parte e sensazione di corpo estraneo.

Questa problematica è affiorata poiché non c’è stata negli ultimi decenni, una precisa regolamentazione dei prodotti da utilizzare, che hanno favorito l’emergere di patologie infiammatorie acute e croniche a forte impatto sociale poiché colpiscono il volto, tipica sede dell’iniezione da filler. La presenza di granulomi e noduli, e a volte di cicatrici (se le punture diventavano troppe) e solchi delle labbra che scivolano formando delle creste che in natura non esistono, di sicuro sono effetti che non devono verificarsi.

Il granuloma è una lesione caratteristica delle infiammazioni croniche sia di natura infettiva sia dovuta alla presenza di corpi estranei, e cioè da filler permanenti.
Esso si manifesta con antiestetici e dolenti gonfiori, che possono arrivare a comprimere le terminazioni nervose del viso.

In alcuni casi può presentarsi anche una perdita di sensibilità con limitazione dei movimenti del viso o delle labbra.


I sintomi da complicanze da filler sono vari: 

  • dolore;
  • deficit di sensibilità;
  • bruciore e difficoltà nei movimenti dei muscoli mimici del volto.



A seconda del tipo di filler iniettato i trattamenti per curare queste complicanze vanno dal trattamento con il LASER all’incisione e drenaggio, se il filler è gel di poliacrilammide/polialchilamide, all’iniezione di ialuronidasi opportunamente diluita se si tratta di acido ialuronico; la ialuronidasi, è un enzima che, adeguatamente diluito, viene iniettato nel deposito di acido ialuronico (mal posizionato o che ha causato un nodulo), portandolo a dissolversi e a essere così riassorbito dall’organismo.

  

In qualsiasi caso, il miglior trattamento è la prevenzione. Conoscere il professionista è fondamentale, avere le giuste aspettative altrettanto. Ci sono cose che si possono fare senza ledere la salute, altre no. Decide il medico cosa serve al caso specifico, non si va con richieste personali che nella maggior parte dei casi non sono la corretta soluzione.

È molto importante, la comunicazione medico-paziente: informare il medico del proprio stato di salute e di eventuali patologie presenti, esigere sempre a fine della procedura di verificare i documenti, il tipo e la quantità di materiale che è stato iniettato è segno di grande serietà e professionalità.