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La rimozione dei nei sospetti.

I nei, sono lesioni pigmentate che in genere compaiono sulla pelle, ma che possono interessare anche le mucose ed è importante controllarli periodicamente, in quanto alcuni di essi possono evolvere in melanomi, che vanno rimossi tempestivamente.


Perché può essere necessario togliere un neo?

Accade che la rimozione di un neo può rispondere a semplici motivi estetici, perché troppo grande e magari presente in una zona molto visibile ma, normalmente si effettua a scopo preventivo.

Per capire se un neo può essere potenzialmente pericoloso è opportuno effettuare visite di controllo annuali durate le quali vengono mappate tutte le lesioni pigmentate del corpo e in caso di evoluzione di uno o più nevi si confrontano i risultati nel tempo.


Quali sono le caratteristiche dei nei da controllare?

Sono diversi gli aspetti da tenere sotto controllo quando si parla di nei: seguendo la regola ABCDE è possibile monitorare la propria pelle con una certa precisione. Questa tiene conto di:

  • A – asimmetria nella forma: i nei benigni hanno forma tondeggiante, mentre i melanomi sono più asimmetrici;
  • B – bordi irregolari: mentre i bordi dei nei benigni sono regolari, i melanomi presentano bordi cosiddetti “a carta geografica”;
  • C – colore: il melanoma presenta più colorazioni, a differenza dei nei benigni;
  • D – dimensioni: i melanomi sono solitamente più grandi (superiori a 6 mm), anche se in realtà le attuali tecnologie consentono di riconoscerne anche di microscopici. Per questo motivo la dimensione non è più considerata un parametro essenziale;
  • E – evoluzione: i nei che tendono a cambiare forma, dimensioni e colore sono ritenuti sospetti e da tenere sotto controllo, o da eliminare in via preventiva.


Tuttavia, da soli non è possibile valutare la pericolosità di un neo e bisogna rivolgersi sempre a chi pratica la prevenzione della salute della pelle: il dermatologo. La prevenzione fa la differenza, per questo consiglio di effettuare la mappatura dei nei mediante videodermatoscopia digitale per avere uno schema di riferimento e verificare nel tempo eventuali mutazioni.


La rimozione

Se durante la mappatura dei nei viene rilevata un’atipia o un’irregolarità, la lesione va asportata in maniera chirurgica, affinché l’asportazione sia radicale. L’intervento si esegue in anestesia locale, togliendo una piccola porzione di cute comprendente il neo e chiudendo la sezione attraverso dei punti di sutura, che successivamente verranno rimossi.

L’intervento, essendo non invasivo, si effettua in 20-30 minuti. Dopo 10-15 giorni avviene la rimozione dei punti, dove si controlla anche lo stato della guarigione, che normalmente presenterà una piccola cicatrice.

Se si tratta di un nevo displastico, la semplice asportazione con margini adeguati è sufficiente. Se si tratta di un melanoma, l’asportazione chirurgica con margini adeguati è necessaria ma potrebbe non essere sufficiente. Infatti, a seconda dello stadio di malattia, potrebbe essere necessario eseguire anche l’asportazione del cosiddetto linfonodo “sentinella” (che è il primo linfonodo che drena dalla sede del melanoma) o addirittura di tutti i linfonodi loco-regionali. Dopo l’asportazione, il paziente può continuare la vita di tutti i giorni, facendo attenzione a non sfregare la zona fino alla completa guarigione della ferita.